Petrarca in musica

Atti del Convegno Internazionale di Studi
VII Centenario della nascita di Francesco Petrarca
Arezzo, 18-20 Marzo 2004

A cura di
Andrea Chegai e Cecilia Luzzi 

Libreria Musicale Italiana, Lim, Lucca, 2005, pp. 563, €. 50,00.

 

 


Intonazioni di F. Schubert su testi di Metastasio e altri

Titolo N° Cat. Anno Autore Fonte
Quell'innocente figlio D 17 1812 ca. Metastasio Isacco, aria dell'angelo (I)
Entra l'uomo allor che
nasce
D 33 sett.-ott.
1812
Metastasio Isacco, aria di Abramo (II)
Te solo adoro D 34 4 nov.
1812
Metastasio La Betulia liberata, aria di Achior (II)
Serbate, o dei custodi D 35 10 dic.
1812
Metastasio Clemenza di Tito, coro (I, 5)
Misero pargoletto D 42 1813 Metastasio Demofoonte, aria di Timante (III, 5)
Prima che questo istante D 76 13 sett.
1813
Metasasio Aclide al bivio, aria di Fronimo (I, 1)
Son fra l'onde D 78 18 sett.
1813
Metastasio Gli orti esperidi, aria di Venere (I)
Leiden der Trennung
(Vom Meere trennt sich
die Welle)
D 509 dic.
1816
H. von Collin
da Metastasio
Artaserse, aria di Arbace («L'onda dal mar divisa», III, 1)
Vedi, quanto t'adoro D 510 dic.
1816
Metastasio Didone abbandonata, rec. e aria di Didone
(II, 4)
La pastorella al prato
(per 4 voci maschili)
D 513 1817 C. Goldoni Il filosofo di campagna, aria di Lena (II, 16)
La pastorella al prato
(per soprano solo)
D 528 1817 C. Goldoni Il filosofo di campagna, aria di Lena (II, 16)
Apollo, lebet noch dein
hold Verlangen
D 628 nov.
1818
A. W. von Schlegel
da Petrarca
«Apollo s'ancor vive il bel desio»,
RVF 34
Allein, nachdenklich wie
gelähmt
D 629 nov.
1818
A. W. von Schlegel
da Petrarca
«Solo e pensoso i più deserti campi»,
RVF 35
Nunmehr, da Himmel,
Erde schweigt
D 630 dic.
1818
J. Diederich
Gries da Petrarca
«Or che 'l cielo e la terra e 'l vento tace»,
RVF 164
Non 'accostar all'urna
Guarda che bianca luna
Da quel sembiante
appresi
Mio ben, ricordati
D 688 1820 J. A. Vittorelli
J. A. Vittorelli
Metastasio

Metastasio


Eroe cinese, aria di Lisinga (I, 3)
Alessandro nell'Indie, aria di Gandarte
(III, 7)
L'incanto degli occhi


Il traditor deluso




Il modo di prender
moglie
Op. 83


D 902
1827 Metastasio



Metastasio





anonimo
Attilio Regolo, aria di Licinio («Da voi,
cari lumi», II, 5)
Gioas, re di Giuda, rec. e aria di Atalia
(«Ah! l'aria d'intorno», II)
 

Le celebrazioni del VII Centenario della nascita di Francesco Petrarca, tra molte altre manifestazioni, hanno prodotto dal 18 al 20 Marzo 2004 il Convegno Internazionale di Studi, Petrarca in musica, i cui Atti a cura di Andrea Chegai e Cecilia Luzzi l’anno seguente 2005 sono stati pubblicati in unico volume per i tipi della Libreria Musicale Italiana di Lucca.

È perciò quanto meno significativo che al Convegno di Studi sia presto seguita la pubblicazione dei contributi degli studiosi, evento favorito – potremmo dire – dalla forma chiusa, cioè intrinsecamente compiuta sia del tema del simposio scientifico, Petrarca in musica, sia soprattutto proprio della stessa lirica petrarchesca, naturale modello ispiratore unitario, non dispersivo, delle innumerevoli intonazioni musicali nel corso di tanti secoli e oggetto della presente pubblicazione.

Il volume è suddiviso in quattro capitoli e i primi tre – vale a dire la parte maggioritaria dei contributi offerti – sono dedicati, con differenze metodologico-ermeneutiche significative, alla composizione musicale esemplare e tipica del romanzo lirico petrarchesco, ovvero al madrigale cinquecentesco; mentre solo l’ultimo, il quarto, affronta la messa in musica della poesia petrarchesca in epoca moderna, con i saggi in particolare di Andrea Chegai, Divergenze tra forma poetica ed effetto estetico: «Solo e pensoso» musicato da Haydn, Mariateresa Dellaborra, Petrarca intonato da Schubert: I tre Lieder D 628-630 (con qualche considerazione sulla restante produzione italiana), fino ad arrivare allo studio di Pietro Cavallotti sulle intonazioni di Schönberg su poesie del Canzoniere e su un sonetto (peraltro messo in musica nella traduzione tedesca di Karl Forster), e soprattutto al Petrarca nel primo Novecento musicale italiano, investigato da Mila De Sanctis.

In questi ultimi contributi il volume degli Atti del Convegno petrarchesco offre gli spunti più interessanti perché consente utili riflessioni sulla dimensione estetico-musicale della rilettura interpretativa della poesia di Petrarca da parte delle tendenze neo-classiche dei linguaggi artistico-musicali del Novecento (cfr. Castelnuovo-Tedesco, Ghedini, Rota, Respighi e soprattutto Pizzetti, via via sino agli “ultimi”, nel secondo Novecento Berio, Sciarrino, D’Amico, Panni e Vlad).

La misura della rilevanza emotiva e suggestiva della poesia trecentesca del Petrarca sulla sensibilità e sulle capacità linguistico-espressive della musica dall’Otto al Novecento trova qui l’opportunità di individuare senso e significato di un tale incontro per iniziare a capire il completamento ed estensione della comunicazione artistica pertinente all’interazione perseguita su entrambi i versanti linguistici, letterario e musicale.

Anche le numerose ed interessanti osservazioni-promesse – a bilancio e consuntivo dell’anno petrarchesco e degli studi sul Petrarca in musica – sulla necessità di provvedere a «un repertorio aggiornato, sistematico di tutta la produzione musicale petrarchesca […] qualora si esca dal locus amoenus del madrigale cinquecentesco in direzione del più disomogeneo Ottocento […] ai labirinti del repertorio novecentesco»  (Chegai-Luzzi, Introduzio-
ne
, p. XXI) potrà trovare sostegno e appoggio negli ambiti della ricerca multi-disciplinare a condizione che venga in qualche modo descritto e narrato il percorso di senso e significato della poesia petrarchesca e del suo prolungamento semantico con e nella musica, al di là forse di quegli specialismi e tecnicismi, utili senza meno alla ricerca musicologica, ma ancora al di qua di un vero e proprio coinvolgimento motivazionale e di scopi necessari per avvicinare una platea di intellettuali e studiosi più ampia di quella finora individuata.

In tale direzione, peraltro, già in questo volume procede il contributo di Mariateresa Dellaborra allorché la studiosa, dopo avere esaminato famose intonazioni di testi poetici italiani da parte di Schubert (Metastasio, Vittorelli, Goldoni) nella forma del Lied da questi adottata anche per musicare sonetti del Petrarca (per quanto in traduzione tedesca) osserva, in accordo con l’Eggebrecht, che «La resa musicale è piena di fascino e interpreta con efficacia il pensiero intimo di Petrarca non soltanto nel rispetto della forma poetica, ma nella creazione di un’atmosfera ora di solitudine e di abbandono, ora di affanno, ora di dolore, ora infine di rasserenamento». Nella musica schubertiana, nel “tono” del Lied predomina il senso determinato delle parole del Petrarca, per cui essa «non è il “veicolo” di una sostanza, è sostanza essa stessa» (Eggebrecht, cit. in M. Dellaborra, p. 449).

Mario Valente – Luglio 2007
 

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