Il nobilissimo oratorio della Chiesa Nuova

Musiche per l’oratorio di Santa Maria in Vallicella di Marco Marazzoli e Bernardo Pasquini

a cura di Arnaldo Morelli

Skira editore, Milano, 2001

 

 

Sono così pochi ancora oggi gli studi e le edizioni sulle partiture musicali commissionate ed eseguite all’oratorio di Santa Maria in Vallicella nel Seicento che la pubblicazione curata e introdotta da Arnaldo Morelli nel 2001, considerando l’assoluta importanza storico-culturale ed artistica degli oratoriani romani, svolge un ruolo storiografico di primissimo livello unitamente alla pregevole edizione critica delle musiche di Marco Marazzoli per gli oratori, Per il giorno di Resurrezione, San Tommaso, e di Bernardo Pasquini, Sant’Alessio.
Il trapasso dalla cantata sacra alla nascita della forma musicale dell’oratorio come tipica e caratteristica espressione artistica nel XVIII secolo e del contributo dei RR.PP. della Congregazione di S. Filippo Neri al ruolo dell’azione sacra per musica viene documentato nell’introduzione saggistica di Arnaldo Morelli. Lo studioso ricostruisce i dati storici della presenza esecutiva delle cantate sacre del Marazzoli a Vienna, quali vere e proprie anticipazioni dell’evoluzione in oratori, nonché del ruolo delle nobili famiglie dei Colonna e dei Barberini sia nelle vesti creativo- musicali, la prima, sia in quella di sapiente mecenate dell’opera del Marazzoli, la seconda, a riguardo delle esecuzioni romane.

Spaccato in prospettiva dell'Oratorio del Borromini

La cornice storica del Morelli, entro la quale assumono ancora più rilievo le chiare e puntali notazioni critico-musicali, è arricchita dalla descrizione del ruolo di famosi cantanti d’epoca, come ad esempio quello del celebre soprano Loreto Vittori e dei prefetti della musica alla Vallicella, Francesco Marchesi e Girolamo Rosini.
Ma è attraverso l’oratorio Sant’Alessio, messo in musica da Bernardo Pasquini su libretto di Pietro Filippo Bernini, figlio del celebre Gian Lorenzo, che è possibile rendersi conto dell’evoluzione metrico-musicale dell’oratorio a Roma e in Santa Maria in Vallicella secondo quello stile e quelle forme artistico-espressive (con accenni ad arie col da capo) che saranno tipiche degli oratori (e non solo) per tutto il secolo successivo XVIII. E’ soprattutto l’accresciuto ruolo delle parti strumentali e sinfoniche a contrassegnare da parte del Pasquini l’accettazione della lezione di Alessandro Stradella nel fornire al testo oratoriale il sostegno e il rafforzamento evocativo della musica, secondo la “teoria degli affetti” che andrà imponendosi grazie alla “scuola napoletana” dei Porpora, Vinci, Leo e Hasse pochi decenni dopo. Questi musicisti mediante la particolare cura del canto e della voce umana sapranno valorizzare la stessa composizione strumentale. L’oratorio del Pasquini mostra così nell’edizione curata da Arnaldo Morelli il ruolo e l’apporto della musica a Roma per il nobilissimo oratorio della Chiesa Nuova quale indispensabile premessa all’evoluzione della composizione delle azioni sacre nel corso del XVIII secolo.

Mario Valente

 

 

Pianta della fabbrica della Chiesa Nuova

 

BERNARDO PASQUINI, Sant'Alessio

         

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